Parco della Valle del Lambro _ Piani di gestione dei Siti di Rete Natura 2000

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Sono quattro i siti di interesse comunitario (Sic) del Parco Regionale della Valle del Lambro. Oasi naturali nate per tutelare gli habitat e le specie animali (mammiferi, anfibi, rettili, pesci, artropodi e molluschi) e vegetali più rare e delicate dell’ecosistema connesso al fiume Lambro.

Il Lago di Alserio - SIC IT2020005

Il Lago di Alserio è, tra i Sic del Parco, quello più vario dal punto di vista naturalistico: grazie al lago, i Piani d’Erba, il Bosco della Buerga, le sorgenti ed i corsi d’acqua sono presenti diversi habitat protetti, alcuni con alta priorità. Anche la fauna annovera molte specie incluse nelle liste di protezione della Direttiva Habitat, con endemismi presenti in pochi siti del Nord Italia. Il principale problema è la qualità delle acque, eccessivamente ricche di nutrienti, che vanno ad influenzare sia la fauna che la flora delle sponde e dei corsi d’acqua. Le azioni previste dal Piano di Gestione hanno come obiettivo il mantenimento di un’abbondante biodiversità tramite interventi diretti e il coinvolgimento dei proprietari e della popolazione locale.

Il Lago di Pusiano - SIC IT2020006

Più dell’80% di questo Sito di interesse comunitario è occupato dal lago, che ne costituisce l’elemento distintivo e caratterizzante. Sono presenti anche habitat di bosco e praterie gestite per il taglio del fieno, e una fauna altrettanto varia e importante. È un’area preziosa per la nidificazione ed è scelta come sosta dalle specie migratrici. Tale biodiversità è minacciata dallo squilibrio dei nutrienti nelle acque,  dalla riduzione e dal degrado degli ambienti palustri. Le azioni previste dal Piano di Gestione prendono in considerazione in primis la qualità delle acque e un potenziamento degli habitat, sia terrestri che oltre le rive del lago.

La Valle del Rio Pegorino - SIC IT2050003

La quasi totalità di questo Sic è coperta dai boschi che vanno a riempire la valle del Rio Pegorino, una delle poche foreste residue nella Brianza agricola e urbanizzata. La difficoltà di gestione dovuta ai ripidi versanti della valle ha permesso la conservazione di alcune tipologie di bosco molto ricche in specie dalle fioriture rare; la fauna, tipica dei boschi chiusi, comprende anche tassi, volpi e alcune specie protette di insetti. Il corso del Rio Pegorino è discontinuo, ma potenzialmente potrebbe ospitare un habitat complesso. La maggiore minaccia è la perdita di habitat a causa della cattiva gestione e delle invasioni di specie esotiche. Le azioni previste dal Piano di Gestione puntano soprattutto a un incremento qualitativo dei boschi e al contenimento dei fattori di inquinamento delle acque.

La Valle del Rio Cantalupo - SIC IT2050004

Comprende i boschi della Valle del Rio Cantalupo e il Bosco del Chignolo. Si tratta di una commistione di ambienti naturali, aree seminaturali gestite dall’uomo e impianti di specie straniere; sono però presenti habitat boschivi di pregio ed elementi floristici e faunistici protetti a vari livelli. L’abbondanza di specie esotiche nei boschi è un problema per questi habitat e per le specie che vi risiedono. Le azioni previste dal Piano di Gestione comprendono il miglioramento nella gestione della risorsa del bosco avendo come obiettivo il compromesso tra necessità dell’uomo e conservazione naturale.

La redazione dei 4 piani di gestione è stata possibile grazie alla strutturazione di un gruppo di lavoro interdisciplinare che ha analizzato aspetti naturalistici (flora, vegetazione, fauna), forestali, idrologici, qualità delle acque, paesaggistici, urbanistici, socio-economici allo scopo di cogliere le peculiarità proprie di ciascun sito. Ne è risultato un lavoro coinvolgente e ricco, dove le misure e le norme di piano si articolano secondo temi peculiari andando ad intercettare gli elementi di criticità e ponendo un ventaglio di possibilità per il loro superamento. Questi 4 piani di gestione sono stati i primi ad essere stati approvati in Regione Lombardia ai sensi dei criteri regionali tuttora vigenti. Le elaborazioni grafiche sono state appositamente curate dal Centro Tecnico Naturalistico del Parco.

 

 

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